LA MALA EDUCATION

LA MALA EDUCATION

Mercoledì 19 ottobre 2016 – ore 21:00

Rassegna di film d’autore del Regista Pedro Almodovar
a cura del prof. Paolo FAZION

Pedro Almodóvar nasce a Calzada de Calatrava (Castiglia La Mancia, Spagna) il 24 settembre del 1951. Quando Pedro ha otto anni la sua famiglia lascia la città natale ed emigra in un’altra provincia spagnola. Vivela sua infanzia e la sua adolescenza in Estremadura, per poi nuovamente trasferirsi in una città più grande, Madrid, alla fine degli anni ’60.

Pedro non si lascia semplicemente guidare dalle decisioni della famiglia, ma comincia ad avere le idee ben chiare circa quello che desidera fare: sfogare la sua prorompente creatività ed entrare nel mondo del cinema. Irrequieto ed instabile, a sedici anni interrompe gli studi, inizia a lavorare come impiegato presso una compagnia telefonica per mantenersi (ci passerà ben dodici anni della sua vita), ma nel frattempo inizia a dedicarsi alle riprese di documentari, filmati amatoriali e cortometraggi, oltre che alla pubblicazione di fumetti e racconti in riviste underground; fra le molteplici attività di quel periodo, partecipa anche come attore ad alcuni spettacoli della compagnia “Los Goliardos” e frequenta una punk rock-band (ricordi di questa esperienza si ritrovano in molti dei suoi film).

Nel film LA MALA EDUCATION (2004)
Almodòvar racconta la storia di due compagni di collegio che si ritrovano casualmente dopo diversi anni. Ignacio ed Enrique hanno condiviso i primi turbamenti adolescenziali e la scoperta della (omo)sessualità. Direttore era don Manolo, un sacerdote abbruttito da una passione pedofila per Ignacio; il ragazzo ne rimane profondamente segnato. Con un abile gioco di specchi, la vicenda è proiettata nel presente. Ignacio, attore in cerca di un ruolo, ed Enr ique, regista in cerca di una storia, instaurano un ménage omosessuale cui fornisce il pretesto un soggetto cinematografico, intitolato “La visita”, scritto dallo stesso Ignacio e che racconta i loro anni passati in collegio. Come evocato da una terribile magìa, ricompare anche don Manolo, ora ridotto allo stato laicale e sposato con figli. Nonostante ciò, l’ex prete nutre ancora una torbida passione per Ignatio. Ma chi si fa chiamare Ignacio (e/o Angel) non è Ignacio; è Juan, suo fratello. Ignacio è un travestito drogato, che per alimentare il suo vizio comincia a ricattare l’ex prete.

La cattiva educazione di cui parla Almodòvar è quella che lascia il segno per tutta la vita e di cui non ci si può più liberare. La conseguenza è la perdita della propria identità, l’estraniamento dell’io, identificati dal regista nell’icona del travestimento, che segna trasversalmente tutto il film, e nella pluralità dei nomi-ruoli del protagonista.





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